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La città può essere intesa come manufatto costruitosi nel tempo, accumulazione fisica e materiale nello spazio, sintetica e sincronica, del tempo lungo della storia, patrimonio di forme dalle quali attingere e alle quali riferirsi per il progetto architettonico. In tal senso esiste tra Architettura e Città un legame inscindibile, troppo spesso oggi trascurato a vantaggio di un modo di intendere l'architettura indifferente ai fenomeni urbani e, di conseguenza, incapace di rappresentare ancora valori condivisi. Come ha osservato Franco Purini, «si assiste così alla proliferazione di edifici che non hanno una relazione con lo spazio urbano in cui sorgono, incapaci di manifestare la propria necessità di esistere, vuote "espressioni consumistiche" nell'epoca della globalizzazione». I contributi presenti in questo volume - esito della giornata di studi promossa dal Dottorato di ricerca in Architettura e Costruzione di Sapienza Università di Roma - intendono proporre invece un'idea della disciplina che abbia ancora, tra le sue finalità, quella di tornare a costruire la forma urbana, rivendicando la natura politica del progetto di architettura.