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Durante il Risorgimento dalla penisola italiana furono in molti a volgere lo sguardo verso una Costantinopoli nella quale era stato avviato uno straordinario processo di rinnovamento. Due società legate da affinità e speranze riformiste, all'ombra delle trame ordite da Inghilterra, Francia e Russia per portare avanti i loro progetti di dominio dei mercati capitalistici internazionali. Il volume ripercorre le vite degli esuli italiani che giunsero nella capitale ottomana finendo per essere coinvolti nei rivolgimenti in corso. Si rivela così un mondo sconosciuto, che sembra riemergere dalle tenebre in cui è stato tenuto da decenni di pregiudizi su quell'impero dalle cui ceneri è sorta la Turchia moderna: migranti in fuga e progetti di modernizzazione urbana, le insurrezioni del 1848 e la Comune di Parigi, l'inaugurazione del canale di Suez, i quadri pornografici di Courbet, la deriva turcofoba di Garibaldi, l'iniziazione alla massoneria del futuro sultano ottomano Murat... "Antenati a Costantinopoli" riesce a fornire una rappresentazione vivace e rigorosa dei rapporti tra Risorgimento italiano e riformismo ottomano, rendendo evidente quanto quegli eventi storici ci siano ancora vicini.