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L'opera si presenta densa di immagini, con richiami a "L'ordine del tempo" di Carlo Rovelli tutt'altro che casuali, perché pur non essendo "Con soffi leggerissimi, continui" un'opera "sul" tempo ne considera con grande attenzione il valore, sia nei componimenti del ricordo, sia nella percezione che, qualunque atto possiamo compiere, comunque il tempo lavora per un sé più vasto degli Io e della loro somma, i Noi.