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Il fascino della vita è nel suo mistero inospitale, nelle scansioni di un tempo che non arrovella, nell'avarizia delle luci spente e delle tracce minime, nel coraggio dello stupore. Ha suoni fragili quest'arte ignota che forgia il silenzio delle piccole imprese. In punta di piedi, sfilano mille colori d'anima, sapori contrastanti, aliti sottili. Momenti di poesia quotidiana che si librano come note di una melodia da comporre, come frammenti da declinare. Istantanee vestite addosso, di giorni, di notti, di stagioni che cambiano, che lasciano scorie. Tutto gira nel disordine di un mondo che racconta senza spiegare, compagno di viaggio, cornice da riempire, solco di un pomerio dove si avventura l'esistenza. Dovremmo scrutare con occhi più limpidi la nebbia dei sensi. Riuscire a svincolarci dal ronzio delle parole inutili, dal luccichio dell'apparenza. Cedere all'incursione degli attimi. Lo scorrere dei giorni ci risucchia? Dovremmo rallentare, indulgere ai sentimenti, concederci all'incertezza delle emozioni. Senza sorprenderci, senza nasconderci, semplicemente vivendo.