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"Così quando leggo Antiniska Pozzi dire, da dove vive e scrive lei, che «adesso oggi qui/ non c'è più nulla», io non raccolgo soltanto lo spasmo della denuncia o il rigurgito della rassegnazione ma anche, e soprattutto, l'invito a cercare conferme di resti, di resistenze. "Perché" - parafrasando uno dei tanti versi-mantra che snocciolano la saggezza singola e collettiva di questi testi, scuotendo mente e coscienza di chi li legge - "qualcosa che non finisce deve esserci". Mi piace allora pensare a questa silloge come a una preziosa, indispensabile testimonianza". Dalla prefazione di Marco Sonzogni.