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La luce parrebbe porsi come un elemento strenuamente ricercato nella poesia di questo giovane autore di cui emergono, già a una prima lettura, la capacità di controllo stilistico e formale, la sobrietà del linguaggio, il desiderio di penetrazione di un reale sempre incerto, ambiguo, oscillante. Una luce che si presenta sotto varie forme, da quella della ragione a quella dell'amore, come, più concretamente, da quella presente nei luoghi e nel paesaggio, nelle diverse ore del giorno. Del resto i versi di Luca Minola si pongono come l'esito felicemente estetico di una meditazione che entra sistematicamente, quasi come regola imprescindibile di vita, nella minuzia dei percorsi quotidiani, dalla casa all'esterno, dal proprio io al rapporto con l'altro, o nel segno dell'amore. (Maurizio Cucchi)