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L'autobiografia di chi ha conosciuto un'ampia proiezione pubblica finisce spesso per diventare un pezzo dell'autobiografia della nazione. Così è anche per Rolando Picchioni. Dagli esordi nella Dc degli anni Cinquanta al Teatro Stabile di Torino, dal Ministero per i Beni Culturali al Salone Internazionale del Libro, "La lunga supplenza" estrae e riporta in luce episodi, fasi, opere e persone di sessant'anni di vita istituzionale e privata raccontati da un protagonista. L'operazione di memoria individuale condotta assieme al giornalista Nicola Gallino diventa l'innesco per mettere a fuoco e interpretare, con il distacco dei tempi lunghi, fenomeni ancora in attesa di un'analisi disincantata o di una necessaria revisione di giudizio.