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I fantasmi della Grande Guerra non hanno intenzione di abbandonare la quotidianità del Delegato Ripamonti che, tornato da poco a Mandello del Lario dopo una complicata indagine milanese, è costretto a indagare su due delitti, tanto violenti quanto misteriosi. Il paesaggio lacustre reso incantato da una straordinaria nevicata, e le confortevoli attenzioni di una donna luminosa e carica di energia, fanno da consolatorio contrappunto all'inchiesta che fa affiorare, dalla penombra del recente passato, una pagina dimenticata del primo conflitto mondiale: quella della Legione Redenta. Incrociando, come spesso gli accade, un'umanità varia e complessa, che affascina per fragilità o coraggio, muovendosi in una terra ghiacciata, metafora dell'individuo ormai cristallizzato nell'egoismo e nell'indifferenza, Ripamonti come un novello Diogene va alla ricerca dell'uomo giusto, che resiste alla tentazione di diventare un assassino per fare giustizia di un torto subito. Nel fare ciò si troverà a soppesare le teorie socialiste ed evoliane. E all'orizzonte si prefigura una potenziale minaccia alle abitudini che egli ha fin qui consolidato.