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I racconti dell'autrice, [...] cuciti col filo del sentimento, autentico tessuto connettivo del palcoscenico della vita, vanno letti con profonda attenzione [...] in risposta alla naturale esigenza di guardare agli altri soprattutto per conoscere meglio se stessi. Forse il lavoro più delicato, per il lettore, è proprio incontrare se stesso nel personaggio, perché al di là della trama dei singoli racconti, siamo tutti circondati da individui sovrapponibili, in tutto o in parte, ai personaggi di questa antologia (di famiglie Melis, ad esempio, è pieno il mondo) e l'identità di ognuno è il frutto di un confronto quotidiano con gli ineludibili paradigmi dell'esistenza umana, protagonisti indiscussi dei vari racconti di quest'opera, ma soprattutto della vita di ogni essere umano: la famiglia, l'amore, la morte, l'amicizia, la nostalgia, l'assenza, il dolore, il rimpianto, la solitudine, l'insoddisfazione, l'inquietudine causata dall'incertezza dell'avvenire... Il tutto mentre il richiamo al tempo vissuto dell'infanzia induce a riconsiderare le esperienze che hanno segnato la propria crescita." (dalla postfazione di Memmo Saltalamacchia)