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"La proibizione di libri ritenuti 'inquinanti per l'anima' è un qualcosa che riguarda tutte le religioni in tutti i tempi; eppure, la forma di censura senza dubbio più nota risulta essere ancora oggi il famigerato "Index librorum prohibitorum", che fu edito per la prima volta il 30 dicembre del 1558 con decreto dell'Inquisizione romana e abolito solo nel 1966. Amato e odiato, discusso e predicato, da sempre avvolto da quell'alone oscurantista e censorio che lo ha reso una delle leggende nere della Chiesa Cattolica, l'Index rappresenta molto di più di un elenco di libri proibiti, essendo un vero e proprio archivio storico di valore indiscutibile e tutto da riscoprire. Ripubblicare oggi una delle ultime edizioni, per la precisione quella del 1948, significa renderne una testimonianza storica di elevato valore conoscitivo e di riflessione, religiosa, scientifica e laica." (Vania Russo)