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Assieme a María Zambrano e Simone Weil, Edith Stein (1981-1942) rappresenta una delle voci più significative della riflessione filosofica cristiana del Novecento. Nacque a Breslavia da genitori ebrei tedeschi, fu allieva e assistente di E. Husserl, con il quale si laureò con una tesi sul problema dell'empatia. Non credente da giovane, si convertì al cristianesimo dopo la lettura dell'autobiografia di santa Teresa d'Avila. Fu docente a Spira e a Münster. Nel 1933 entrò nel Carmelo di Colonia. I suoi scritti, le conferenze tenute in varie parti dell'Europa e i suoi contatti con personalità filosofiche di rilievo, quali Jacques Maritain e Martin Heidegger, la resero famosa e richiesta in tutti i luoghi e occasioni di cultura. Tale attività intellettuale ebbe termine con le leggi razziali naziste che la costrinsero a trasferirsi in Olanda al Carmelo di Echt, dove è prelevata dalla Gestapo e assassinata nella camera a gas ad Auschwitz. L'11 ottobre del 1998 è proclamata santa da Giovanni Paolo II.