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Il Processo a Gesù, nelle sue contraddizioni, nelle sue ingiustizie, nelle sue esplicazioni di tradimenti e connessi rinnegamenti, è una profonda chiosa derivata alla condanna ingiusta e gravatoria degli uomini malvagi e vulnerabili sugli altri uomini, perché tale processo "non equo recte senza un regolare contraddittorio", assume i contorni di una autentica congiura, accusa e condanna verso Dio. Perciò un libro saggio a sfondo filosofico religioso, cristiano laico innovativo da esplorare per capire ancor di più l'essenza del Creato, del Rinascimento e dell'Umanesimo, per assaporare il gusto di una storia che dopo circa duemila anni torna alla ribalta per essere messa in discussione a cominciare da quel tale Pietro, vero traditore dei traditori che, rinnegando il Maestro, ha rinnegato se stesso e l'umanità, esplicando codardia, miseria d'animo e soprattutto malanimo, profondamente doloso, disvalori purtroppo abitanti la nostra terra in specie nel nostro contemporaneo mondo. Ove l'uomo in preda a Re Mida ha abbandonato il senso del suo essere. Dulcis in fundo, chiude con una emozionante arringa difensiva "in una visione storica di rivisitazione", per ridare speranza a un processo corrotto.