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Il saggio di Stefano Quaglia offre spunti per cogliere il valore di un'educazione umanistica in un mondo sempre più profondamente condizionato dalla presenza onnipervasiva della tecnica. In questi ultimi anni si è parlato spesso di crisi della cultura umanistica e del "classico", ma in realtà il mondo classico può offrire dei paradigmi preziosi, per non dire insostituibili, per la conoscenza di sé attraverso il ricchissimo patrimonio del mito. Un patrimonio di fantasia e di immaginario la cui potenza non è stata esplorata in tutta la sua profondità né può dirsi esaurita.