Tab Article
Un seme per il futuro è un'idea coraggiosa che, al di là del suolo a volte gerbido a volte fertile, deve essere gettata in un mondo non ancora in grado di comprendere il valore dei possibili frutti venturi. Così, il seme-idea si fa segno per un mondo a venire, testimone presente di quel che potrebbe essere, ente costitutivamente moderno poiché in anticipo sui tempi della percezione comune. In questo primo ritaglio di futuro vi è uno sguardo al passato volto a ridefinire in senso critico i ruoli di preda e predatore troppo sovente cristallizzati in una narrazione schiettamente antropocentrica. Natan Feltrin rompe, con toni eretici, la tradizionale prospettiva dell'uomo come indiscusso predatore alpha puntando dritto al cuore degli effetti socio-culturali che sono emersi dai meccanismi antipredatori di Homo sapiens. Federica Lovato porta il lettore in un viaggio genealogico dell'attitudine venatoria onde scalfirne i presupposti di naturalità e moralità. Al termine di questo volume chi sia preda, chi predatore e cosa comporti pensare l'altro in termini di «bottino» sono tutte questioni spalancate verso un orizzonte di rinnovamento etico. Introduzione di Nicola Zengiaro. Postfazione di Leonardo Caffo.