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Instancabile camminatore e pensatore, John Burroughs è considerato uno dei più importanti esponenti del nature writing, insieme a H.D. Thoreau e John Muir, e il suo lavoro è fondamentale per comprendere la tradizione della letteratura naturalistica americana. Burroughs apprende dalla natura l'arte di vedere le cose, un'educazione dell'occhio e dello spirito tesa a scoprire il senso e lo scopo del creato. È un'arte che necessita di pratica e fiorisce nell'ispirazione: il vero osservatore è colui che riesce a trovare ciò che non sta cercando, che vede con la ragione e con tutti i sensi, per immergersi nel flusso vitale di ciò che lo circonda. Egli non sarà più così un semplice spettatore, ma parte integrante della natura. Questi saggi, finora inediti, sono un inno alla bellezza delle cose semplici: tutto è fonte di ispirazione, dal canto di un uccello alla tana di un animale, poiché vi sono «sermoni nelle pietre e libri nel fluire dei ruscelli» - basta saperli vedere.