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Nei miei primi due libri di poesie mi chiedevo che forma avessero la malinconia e l'anima, viste sotto quella grande lente d'ingrandimento detta, appunto, poesia. Ora, in questa mia nuova raccolta, cerco di domandarmi quale forma abbiano l'odio e il silenzio. Per quanto riguarda il sentimento dell'odio, molteplici sono le sfaccettature possibili con le quali può manifestarsi: dell'uomo contro l'uomo, dell'uomo contro la Natura, dell'uomo contro Dio, addirittura dell'uomo contro se stesso. La condizione umana chiamata silenzio, invece, io la intendo non come resa né come sconfitta né, tantomeno, come comodo rifugio di fronte agli ostacoli della vita, bensì il luogo privilegiato dell'anima dove riflettere sul proprio destino, sui rapporti con gli altri esseri umani, sul Creato e sul Creatore. E poi, come diceva uno dei massimi poeti italiani del '900, Mario Luzi: "Il silenzio è un posto pieno di voci".