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Seduti attorno a un camino, ubriachi di un vino acidulo e annacquato, giovani villici, ridendo a crepapelle, si raccontavano le avventure amorose avute con la bella e sensuale Nardella e di come, essendo nata in un bordello, fosse un'avvenente donna dedita ai piaceri del sesso. Nardella è additata e schernita, persino dileggiata da qualcuno della bassa gleba che, in momenti di sconforto o d'ira, pronuncia ingiurie ed epiteti volgari associati al suo nome, accompagnati da una bestemmia. Il tutto a causa della presunta professione amorosa che avrebbe esercitato la giovane nella casa di tolleranza. L'autore, colpito da tali illazioni su relazioni improbabili, prive di fondamento, ha voluto riabilitare agli occhi del mondo una povera ragazza che mai giacque con un uomo, la cui unica colpa fu quella di esser nata in un bordello.