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Il matrimonio tra Mimmo e Donata, in un paese che resta ancora indefinito ma che si fa, una volta di più, matrice di tante comunità italiane e, nel complesso, dei vizi più atavici del Paese intero, viene interrotto bruscamente dall'arrivo grottesco della pattuglia della polizia municipale nel piazzale della chiesetta della Madonna di Guadalupe. In una sorta di tenzone di manzoniana memoria, il matrimonio dei due "warriors" è osteggiato da chi ha interessi economici affinché i due non si uniscano legalmente. Filippo, il terzo "warriors", don Franco e "Vincenzoilsagrestano" sono ovviamente complici, come sempre, dei due promessi sposi.