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Un "Guazzabuglio" lirico e narrativo tra le pieghe emotive e personali di Bruno Biondi: due struggenti racconti e variegate poesie che si muovono sul tempo e l'allitterazione, serpeggiando a verso libero su sentieri di suggestione e capacità evocativa. Momenti di coscienza e timore, odi all'amore, il dolore e la disperazione contro i quali la malattia ci costringe a confrontarci, speranza e rinnovata voglia di vivere: tutto questo in un'opera policroma e vibrante, che nasce dalle paure dei frangenti complicati e risorge sopra di essi come per sfidarli di nuovo, mantenendo tuttavia inalterato il senso di un reale rispetto per la sofferenza e per l'esistenza.