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Attraverso dodici affreschi, tracciati come pennellate su tele, l'autore ci traghetta in un viaggio tra i sentieri dell'amore, verso situazioni d'analisi introspettiva e, talvolta, di disagio interiore. Perché amare è gioire e piangere. Benedire e maledirsi. Sussurrare e strillare. Sanguinare e curarsi. Sussultare e lenirsi. Perché amare, in fondo, non è altro che vivere, in una dimensione di oblio e false costruzioni. Con ritmi ragionati, parole assortite ad arte come in un negozio di cristalli preziosi, il lettore è condotto per mano all'interno di una dimensione fiabesca, di dodici infinite spirali intorno alle quali i pensieri si annodano e si deformano per poi tornare alla propria origine, senza essere, però, uguali a prima. Un libro che riflette per riflettere, condotto da personaggi differenti o, forse, in realtà identici, poiché ognuno di loro, dal mito all'attuale, dal "nero" all'amore più roseo, nasconde un pezzo del suo unico e univoco autore.