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Nel cambiamento in atto nell'orizzonte del contemporaneo, l'immagine femminile (in arte), la voce femminile (in poesia) vengono a rappresentare l'intuizione profonda dell'esistenza rispetto allo scenario dei linguaggi. Nelle testimonianze dell'arte, l'immagine femminile diventa corpo, luce, emozione, atto indicibile, mistero della presenza, mistero dell'assenza (Modigliani, Giacometti, Balthus). La voce femminile è la voce non abdicante dell'interiorità nella più varia esplorazione (da Ingeborg Bachmann a Simone Weil, da Antonia Pozzi ad Alda Merini). Siamo immersi nella cultura empirica del «vedere». La correlazione tra arte e poesia nel femminile apre la dimensione senza fine dello «sguardo»: l'inconscio, la memoria di ciò che è stato amato, ciò che non è accaduto.