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"In un qualsiasi testo scritto in un'altrettanto qualsiasi lingua le varie lettere dell'alfabeto compaiono con frequenze differenti. È facile intuire che in italiano (e non solo) quasi tutte le vocali (a eccezione della 'u') sono molto più diffuse delle consonanti. [...] Da questi presupposti è nata l'idea di scrivere un racconto con la seguente restrizione: il testo non solo rispetta rigidamente la frequenza delle 'e' ma anche il loro posizionamento costante: nell'arco di tutto il testo dopo ogni 'e' ci sono infatti otto lettere e poi ancora una 'e' e così via in un più che regolare rimbalzo statistico".