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Per facilitare il viaggio di esplorazione e di integrazione dentro le memorie implicite, il clinico sceglie quale tecnica di lavoro utilizzare in fase diagnostica, quale utilizzare nel processo terapeutico e la metodologia con cui sostenerle. È necessario superare un approccio al lavoro sulle memorie implicite che sia unicamente intuitivo ed essere invece più consapevoli di quali strumenti riempiamo il nostro "zaino" professionale, con quali potenzialità e limiti ogni tecnica di lavoro si colloca dentro a un modello teorico piuttosto che un altro. Il professionista ridefinisce l'ascolto clinico contestualizzandolo dentro la cornice dell'intervento di terapia, mediazione e consulenza tecnica, e introduce la tecnica di lavoro non-verbale più idonea e utile per il "linguaggio" specifico di quella persona, di quella famiglia o di quella coppia.