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L'indagine condotta in questo volume riguarda la mente umana nella sua singolarità e le forme della comunicazione tra le menti. Diversi colleghi ed io stiamo lavorando ad altri volumi sulla realtà virtuale dedicati a temi specialistici (un primo tema è l'essere nella sua dimensione virtuale, un secondo e separato tema è lo studio delle menti collettive). In vari capitoli di questo libro e negli intermezzi ho usato la tecnica della narrazione in prima persona. Si tratta di un io narrante: la maggior parte delle narrazioni hanno un fondamento reale nella mia esperienza, ma non tutte, e non ho differenziato, per metodo. L'esperienza infatti è possibile per tutti, senza mai che possa non essere di un singolo io. Il lettore, nella singolarità della sua vita e della sua cultura, deve comunque ricostruirla nella sua mente collegandola alla sua esperienza, e deve farlo nello stesso modo sia che io racconti qualcosa che ho realmente vissuto o qualcosa di costruito secondo modelli letterari (ho cercato di avvantaggiare il lettore, ma non so se sono riuscito, utilizzando alcuni elementi di iper-realismo). Ho seguito le regole di alcune forme di scrittura filosofica comunemente utilizzate in didattica della filosofia (dunque in sede specialistica), regole che avevo seguito anche per un libro del 2008 e, parzialmente, anche in altri successivi.