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«In ogni coppia di amici c'è una vittima, c'è un incubo e un succubo. Nel contrasto che nasce c'è uno che vince e uno che perde (...) Uno, il succubo, perde gran parte di se stesso, l'altro, l'incubo, che gioia ed orgoglio deve provare a ritrovarsi fra i piedi una persona che non è più una persona, un essere che gli somiglia fin troppo, un vinto che non seppe difendersi». Con queste parole Giuseppe Prezzolini lascia intendere la natura del rapporto controverso ma intensissimo che intrattenne con Giovanni Papini e che coinvolse i due protagonisti in importanti imprese culturali, prime tra tutte la fondazione delle riviste «Leonardo» (1903) e «La Voce» (1908). Ne emerge un ritratto insolito e ironico, che senza dubbio rende merito allo scrittore Giovanni Papini, ingiustamente dimenticato e che sembra, a tratti, una «resa dei conti fra amici, in bilico fra reticenza e sfogo» (Dalla Postfazione di Mario Isnenghi).