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Nel 1945, dopo la tragedia della guerra mondiale, la cultura italiana s'impegnò a restaurare valori illuministici per superare le eredità del romanticismo nazionalista e del razzismo fascista. Da allora, filologi e storici hanno contribuito a offrire nuove conoscenze affinando sempre di più un metodo fondato sulla verifica dell'autenticità delle fonti e la dimostrazione della realtà degli eventi accaduti nel passato. Questo stile di lavoro rigoroso è ancora oggi estremamente importante per contrastare forme di irrazionalismo e comode semplificazioni contro ogni principio di realtà: tendenze divenute ancora più pericolose in un contesto dominato dalla Rete e dalle procedure di falsificazione proprie dei linguaggi politici. Le figure - Momigliano, Venturi, Diaz, de Martino, Panzieri, Pavone, Mangoni, Prosperi, Ginzburg, Primo Levi - e le opere discusse in questo libro sono i protagonisti della battaglia per la storia e per la difesa della ragione.