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E dunque Musica dei Popoli. Cioè quella musica originaria dei tanti Popoli della Terra, il suo contesto storico, le sue caratteristiche, la classificazione, gli stili, i modi, e soprattutto gli strumenti musicali, i suoni, i canti, le danze. Tratteremo insomma di musica etnica, cioè di quella musica non omologabile all'idea di musica leggera, una musica genuina, scevra da industrializzazioni e commercializzazioni, lontana dall'arricchimento di chi la produce e degli artisti che la praticano. Studieremo numerosi popoli, scelti in base alle loro precipue singolarità, presumendone un generale interesse, cercando di spaziare il più possibile fra e all'interno delle numerose aree cul-turali raggruppate e suddivise in grandi galassie antropologiche. È l'etnomusicologia il ramo della musicologia che studia questa materia. Senza alcun dubbio una branca di studio molto affascinante. Purtuttavia il taglio che seguiremo in quest'opera, piuttosto che strettamente scientifico, sarà certo rigoroso ma più semplicemente - e speriamo piacevolmente - divulgativo, dunque alla portata di tutti. All'interno delle tante aree culturali extraeuropee spazieremo fra la musica africana, araba, berbera, kurda, mediorientale, asiatica, estremo-orientale, oceanica e amerindio precolombiana. Per l'Europa tratteremo di musica Celtica, Basca, Galiziana, Portoghese, Provenzale, Rom, Gitano-Flamenca, Greco-Turca, Slavo-Russa, Scandinava e naturalmente Italiana, esaminando le origini, le caratteristiche antropologiche, lo sviluppo artistico-culturale e la ricchissima gamma dei tanti strumenti musicali dei numerosi popoli e nazioni che queste regioni del mondo comprendono. Non mancheranno commenti e riferimenti all'oggi, sia di carattere socio-culturale che economico-politico. Alla fine del libro due appendici di approfondimento: "la Musica Popolare" e "la World Music". E nelle considerazioni conclusive una... sorpresa.