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Il 1799 fu l'anno della rivoluzione di Napoli. Da questo momento niente nel Mezzogiorno fu più uguale a prima. La diffusione delle nuove idee giacobine, l'eco della Rivoluzione francese, con i suoi rivolgimenti istituzionali, giuridici, amministrativi, avrebbe dovuto portare definitivamente il Sud Italia fuori dal Medioevo feudale. Ma la classe borghese che nelle città e nei paesi avrebbe dovuto dirigere il nuovo corso delle cose si è rivelata inferiore al suo compito storico, spesso sostituendosi semplicemente al vecchio potere feudale, interessata solo ad "estrarre" dalle scarse risorse disponibili quanto potesse assicurarle vantaggio e predominio. Nella lotta intorno alla divisione delle terre demaniali, cominciata nel 1810, è la radice della tradizionale contrapposizione di galantuomini e cafoni, che ha caratterizzato la storia delle comunità meridionali per oltre centocinquant'anni, di cui insorgenze, banditismo, brigantaggio sociale, tumulti contadini sono l'espressione più drammatica e violenta. Questo processo tipico è colto e documentato nelle vicende della piccola Carbonara Aquilonia, minuscolo borgo dell'Alta Irpinia.