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Il coraggio di raccontarsi dal di dentro, di cristallizzare le proprie emozioni, marcandole con un sigillo che impedisca loro di sbiadirsi mescolandosi con la quotidianità. E poi regalarle al lettore con generosità. Ma non è ostentazione, semmai è un'urgenza di condividere passioni, ansie, turbamenti, gioie, sofferenze attraverso il racconto di momenti che, normalmente, fanno parte dell'intimo più protetto di ciascuno. A volte è nella natura dell'uomo considerare, oltre alla propria, la sofferenza degli altri, spesso facendosi carico oltre misura del fardello altrui, fino a farsene quasi schiacciare... Quasi, ma non del tutto, se si ha la forza di non perdere di vista la propria meta e di mantenere ben saldi quei principi che, infine, danno senso alla vita stessa. In questo racconto il lettore si sente vicino a Stefania e prova le sue emozioni, rivivendo le proprie diverse ed uguali; l'accompagna lungo il suo percorso, con la speranza che alla fine le farfalle perdano il loro nero colore da triste presagio; e la speranza diviene certezza quando, insieme a lei, tira le somme della sua esperienza di vita e, forse, della propria.