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"Si sostiene, a ragione, come sia impossibile descrivere un film di guerra. E ciò per la velocità degli eventi, per gli impalpabili ma presentissimi stati d'animo, per la molteplicità dei partecipi, portatori di storie diverse, in sintesi: per la impossibile sovrapposizione dei momenti più tragici della vita di un uomo, confinari con la depressione, la paura, gli stenti, l'euforia, l'uccisione per necessità. Verissimo. Stefano Papa, invece, vi è riuscito." (Tratto dalla prefazione di Enzo Trantino)