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Forte come la morte. È il vincolo che lega il camorrista agli uomini con cui ha scelto di combattere: un sodalizio che viene dalla strada e che, tra la provincia napoletana e i vicoli del centro storico, arriva a imporre le sue regole là dove non arrivano né la legge né lo Stato. Queste regole, per Gerardo Miracolo, non sono un discorso astratto ma vita vissuta all'interno dell'organizzazione criminale più aggressiva dell'Italia meridionale nel momento in cui, come braccio armato del super boss Umberto Ammaturo, capo della Nuova Famiglia, progettava e partecipava a esecuzioni dei rivali della nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. Un lungo racconto che, dalle prime rapine compiute insieme a cani sciolti e altri guappi del napoletano, passa per il clima rovente degli anni di piombo in un gioco al massacro dove, con la complicità della politica e con i modi impeccabili di potenti capibastone, l'omicidio è solo un incidente di percorso e dove qualunque errore viene pagato con il sangue.
