Tab Article
«Coma rappresenta il viaggio sublime perché intriso di tutta l'umana sofferenza provata al capezzale dell'amore, mentre si compie ogni rito di silenzio sulle impotenti e smisurate parole. Di fronte al Nulla che siamo, quando la malattia incombe e colpisce la persona amata, Ada Crippa con estremo coraggio, proprio di chi ai piedi indossa il cuore dell'altro, attraversa e ci rende testimoni di un'onirica percezione: la profusione del passaggio in paesaggio dell'anima. È forse proprio l'inappellabile senso della morte che ci riporta a viverci di elementi immaginari, mentre la vita che aleggia in una stanza di ospedale si fa specchio di Natura? Una prova difficile da affrontare è in se stessa una "messa alla prova" e, così, il vento, la lingua degli alberi, si fondono "come bambini antichi in veglia/ attorno a un focolare" mentre un uomo, forzatamente l'Uomo della propria vita si trasforma in "tutta la poesia" che arriva muta nei dolori inaccessibili del corpo, ed è lì che Ada partorisce versi, in quest'abisso feroce, divenendo anch'ella solenne silenzio. In questa soglia sottile in cui si mescola la speranza del ritorno, Ada Crippa, novella Penelope, impara a leggere le striature impercettibili della luce, tessendo e sfilando sul corpo dell'amato lettere che formano parole.» (dalla prefazione di Nadia Lisanti)