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Sempre inquieta, l'anima del grande scrittore francese, pronta ad affrancarsi da ogni fede e ideologia per cercare ancora e ancora. Eppure, se mai fu vicino a un approdo, è in queste prose intitolate Numquid et tu?, una raccolta di frammenti del 1922 in cui, sia pure per breve stagione, André Gide sembra avvicinarsi a una vera e propria conversione, a seguito del periodo di crisi religiosa causato dalla Prima guerra mondiale, e sentire il Cristo con l'adorante intensità di un mistico.