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Paolo Parrini racconta una storia, la storia di un cammino dentro la propria vita e dentro quella della propria epoca; lo fa narrando le sue emozioni, i suoi dolori, i suoi amori. Ecco che le "Sfumature d'amore" sono intrise di mancanza e di ricerca incessante, il tutto inteso come un cammino senza posa, alla ricerca di un senso a questa vita, senso che solo l'amore può giungere a comprendere. L'amore si riflette nei volti delle persone amate, dalla madre al padre, dalla donna amata ai figli, sino ai volti di chi è stato solo un incontro casuale, ma ha lasciato un segno profondo. Nasce così la seconda sezione dove il poeta si rivela e ci affida un pezzo della sua anima: "I volti dell'amore". In ogni persona l'autore trova un po' di se stesso e del proprio doloroso amore per la vita. Come in un percorso inevitabile, poi il libro si dipana "Tra la vita e la morte": si può quasi affermare che vita e morte siano due facce dell'amore stesso, poiché a due sfumature di esso riconducono. A questo scopo le "Rimembranze" cullano il doloroso andare del poeta, così come la parte finale, "Emozioni e sentimenti", costituisce una sorta di grido non privo di speranza, per una fase nuova dove il fiele della vita si spegne in un accogliente abbraccio terreno e divino. La silloge si pregia inoltre della prefazione di Renato Minore, critico letterario e poeta, che afferma a proposito dei componimenti: «Con la sua passeggiata in versi aspettando "un raggio del sole a lenire mancanze", Parrini trova una voce sommessa, distesa e sussurrante, quasi un sottovoce continuo e insistente che fa da controcanto al fluire nel suo verso di sentimenti d'amore e perdita, malinconia e solitudine».