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"Ma, con le pagine che seguono, insieme con lo spiegamento di un ammirevole, poliedrico e non ostentato retroterra culturale, metafore, simboli, astrazione e ironia ci conducono, oltre agli adorati Navigli, alla lepidezza delle citazioni di Fiorella Mannoia con i suoi treni a vapore, di Federica Sciarelli e di Belén Rodríguez. Al leggendario passaggio di borraccia, o di bottiglia, o di entrambe, tra Bartali e Coppi. Alla fulminante scoperta nell'armadio di un fascista, di una falce e martello, di una stella a cinque punte e di una bandiera rossa. Ai quadri di Marc Chagall, di Dalí e di Magritte. Alle immagini esplosive, meravigliosamente sovraccariche, di Botero. Alla cinematografia di Bunuel. Fino alla marcia eterna verso i confini europei dei guerrieri di terracotta di Xi'an, inquietante come l'angosciosa attesa senza tempo dei tartari da parte dei reclusi della fortezza Bastiani. Fra le molte cose che tengono accesa la mente di Ennio Buongiovanni, la poesia, che non è scienza esatta, è sul podio. E i poeti non si addicono ai poveri di spirito. Non si discutono. Si leggono." (dalla prefazione di Augusto Frasca)