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"La poetica di Myrna Bongini è fatta di attenzione e di cura silenziosa delle piccole cose quotidiane, ricordate sempre dentro una memoria che le porta più in profondità, che le rende vive dentro il medesimo battito del presente. Molti sono i testi di questo volume in cui siamo messi di fronte a piccoli avvenimenti, episodi, sguardi con parole intense con cui la poetessa rinomina il suo mondo ed è capace di conquistarci alla sua realtà: non racconta, non descrive semplicemente la vita che scorre, ma ce ne fa partecipi con un'abile tessitura, con una costruzione spesse volte cinematografica, anche nei testi più brevi. [...] non si tratta di una poesia chiusa dentro un minimalismo nostalgico (bensì) di una poesia che non ha paura di incrociare lo sguardo di chiunque, che affronta il dolore e ascolta il grido di ogni cosa. C'è una venatura d'orgoglio, l'espressione di una forza di volontà e di memoria che dice di un atteggiamento fiero della parola e del cuore, capaci appunto di stare di fronte alle cose e di attraversarle con una grandissima dignità. [...] La commozione di Myrna Bongini nasce da una matura consapevolezza che le fa stringere a sé e in sé il respiro del mondo: niente in realtà è chiuso fuori da quella porta, niente si sottrae al suo sguardo, tutto ciò che può ferire e tutto ciò che può curare vivono insieme dentro quella compassione di cui la sua poesia è umile, gentile e fiera manifestazione." (dalla prefazione di Corrado Bagnoli)