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Gioacchino da Fiore - abate, scrittore e teologo del dodicesimo secolo - è stato sicuramente un rivoluzionario del suo tempo ma non solo. L'eredità lasciataci dall'abate calabrese, che ha continuato per secoli a influenzare numerosi movimenti mistici e religiosi (fra i quali i monaci florensi, suoi diretti seguaci), non si esaurisce soltanto nel tentativo di fornire un'interpretazione originale delle Sacre Scritture. Rigoroso e intransigente, Gioacchino da Fiore è stato - a suo modo - un profeta, un anticipatore, per alcuni persino un eretico, al quale, tuttavia, va riconosciuto il merito di aver segnato un sostanziale punto di svolta nella coscienza escatologica medievale. Attraverso un'analisi approfondita, Ernesto Buonaiuti prova così a riprendere il pensiero dell'abate, offrendoci nuove prospettive sulle sue interpretazioni.