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Quel miracoloso impasto di natura, arte, storia e cultura del quale queste pagine danno conto prelude al rito del viaggio e della scoperta. E una terra ora ignorata ora introversa come la Basilicata, riluttante alle cronache mondane per antico riserbo delle sue genti, preferisce odiernamente farsi scoprire senza impennate o titoli in grassetto. Forse per evitare che il turismo di massa offuschi il suo antico chiarore, scalfisca la sua selce preistorica, contamini la sua natura aspra dai colori cangianti, mentre il sole, che in questa regione non ha l'abitudine di tramontare ma di scivolare silenziosamente alle spalle dei colli, dà sostanza ai volumi tirati su dall'attività umana. Si traduce in tal guisa lo spettacolo della natura che fissa l'identità di ogni singola comunità. Dal paesaggio all'arte il passo è breve! Un capitolo introduttivo nei meandri della Lucania termina e prestamente ne incomincia un altro dal racconto di una scoperta archeologica. Dalle viscere di quella stessa terra brulla, un frammento marmoreo classico spunta introducendoci nel tema artistico. La complessa prospettiva di questo libro e in parte anche la sua ambizione è quella di raccontare l'Arte sedimentatasi da secoli in questa regione non come un fatto eccezionale ma come un fatto degno di ricevere l'attenzione che merita. Piacere narrativo, fervore, accattivante comparazione tra opere distanti nel tempo, risulteranno essere le linee guida per chi vuole saggiare uno spaccato ricco di stimoli. Quello che in fondo costituisce il vero "tesoro della Basilicata"