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Un libro sui libri, una conversazione divertita e divertente, un'appassionata passeggiata lungo duemila anni di storia del libro, attraverso una discussione contemporaneamente erudita e ironica, colta e personale, filosofica e aneddotica. Dalle ragioni per cui una certa epoca genera capolavori al modo in cui funzionano la memoria e la classificazione di una biblioteca, dall'elogio di certe forme di stupidità e leggerezza all'analisi della passione del collezionista. Umberto Eco, insieme a uno degli sceneggiatori più importanti del '900, entrambi instancabili bibliofili, risponde con questo volume a chi osa solo immaginare la morte del libro: un'ipotesi impossibile, una minaccia inattuale.