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Sono gli anni '80: Samuele vive a Lucca con la madre Rossella, figlia di italiani emigrati in Australia e tornata in patria da sola. Divorziata dal marito, la donna è morbosamente attaccata al piccolo Lele, che è ormai tutta la sua famiglia. Il ragazzo cresce sognando di fuggire a Melbourne, ma il centro del mondo, per il momento, è la periferia di Firenze, dove suo padre Eugenio, uno scanzonato cialtrone, lo trascina nelle sue grandi avventure fatte di biliardo e di donne. È con l'adolescenza che Lele si scontrerà con due evidenze per lui sconvolgenti: è brutto ed è povero. Le Timberland se le può scordare e, di conseguenza, pure la popolarità e le ragazze. Ma c'è una via di uscita: diventare cattivo, dentro e fuori. Per cominciare la metamorfosi, Lele si fa il buco all'orecchio e fonda un gruppo rock. È l'inizio di un'avventura in cui dovrà fare i conti con l'alcol e l'amicizia, la droga e l'amore: un sentimento per cui non è attrezzato e che metterà a nudo tutte le sue fragilità.