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Quattordici racconti senza filtri, radiografie di una società iperconnessa ma che allo stesso tempo sa inquinare e recidere ogni empatia. I protagonisti si muovono sul filo di un equilibrio già compromesso, in una quotidianità caliginosa e inafferrabile, alle prese con muri d'indifferenza, disperato bisogno di affetto o furia cieca. Il nucleo familiare può trasformarsi in una trappola senza vie d'uscita, e la tecnologia fornire un supporto effimero e incapace di creare una realtà migliore. Il denominatore comune delle vicende narrate è la sensazione che il tempo a disposizione per invertire la rotta sia esaurito e che, per risolvere o accettare la propria situazione, a volte occorra spingersi davvero oltre. "Se è Troppo tardi per tutto per gran parte dei protagonisti", come suggerisce Helena Janeczek nella prefazione, "non lo è invece per raccontare le loro storie né per scoprire la voce narrativa di Ivan Ruccione: autentica, immaginifica, a tratti poetica, piena di stupore".