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La silloge di esordio di Manuel Lucaroni, Anno di sangue, raccoglie tutti i turbamenti e i mostri interiori che la nostra psiche nasconde, sotto forma di versi. Le delusioni, le paure e la visione dell'amore, distrutta da una donna sbagliata, si uniscono all'incolmabile sensazione di vuoto causata da perdite e tradimenti, nel costante rifiuto di una società dentro la quale non ci si riconosce. Tra tutte queste ferite sgorganti e il "sangue" - visto come dolore e sofferenza - che dilaga, si intravede però un'ancora di salvezza: la poesia, che come sole irraggia la vita di ogni uomo, "innalzandolo" da vinto a vincitore e permettendogli finalmente di dare un senso a tutti i suoi patimenti.