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La poesia di Vincenzo Mirra è poesia degli elementi, profonda scansione interiore da cui emergono, sanguigne e viscerali, le urgenze di un'anima che ha bisogno di liberarsi, nel senso di esprimersi, di dare una voce libera alle proprie passioni, ma nello stesso tempo ha bisogno di librarsi, galleggiando su ritmi sospesi tra cielo e mare, tra sole e luna, tra buio presentito e luce intravista; è il canto impetuoso del vento delle sue isole che sferza e agita i cuori, vento di terra ma più spesso vento di mare che porta con sé energie in divenire, generando forti risacche interiori di rimembranza sulle rive inquiete delle nostre esistenze.