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Può avere mai un libro, uno soltanto, la forza tale da distruggere un'intera famiglia? Pare di sì, a Fiumicino almeno, quel posto dove gli aerei ti cagano tutto il giorno in testa. A scriverlo è Urbano, liceale procace che sogna di divenire scrittore e di fare con la penna quello che Keith Richards ha fatto con la sua chitarra. "Voglio diventare scrittore a tutti i costi" ripete nel suo primo libro/diario, che viene pubblicato e che diviene presto oggetto di culto consegnandolo alla celebrità. Voglio che mio padre muoia è il titolo, che manco a dirlo è tutto un programma. A raccontarlo però non è Urbano, che è scomparso nel nulla, ma Arturo, suo fratello. Lui sì un bravo ragazzo. Uno che rispetta le regole. Uno che ama la propria famiglia nonostante tutto. Amore e odio sono dunque i protagonisti del romanzo d'esordio di Francesco Furlan. Amore e odio che si sovrappongono e si confondono, in un vorticoso chiaroscuro di sentimenti tanto forti da togliere il fiato, da vedere che tutto è nero. Da volere che tutto sia nero.