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"Luglio 1999", la silloge dell'esordio poetico di Marco Terrana, si apre e si chiude con una data: un giorno, un mese e un anno che risultano fondamentali per un viaggio rapsodico, lirico e al tempo stesso sperimentale in cui il tempo assume un valore imprescindibile dal contesto esistenziale che il giovane poeta ci dona come parte di sé stesso e del suo talento a saper interiorizzare la realtà e gli eventi che hanno forgiato la sua indiscutibile sensibilità artistica. E attraverso il topos letterario del ritorno dona al lettore la struggente sensazione di sentirsi finalmente a casa.