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Protagonisti e non vittime: la differenza è importante per non cadere nella spirale di depressione, retorica e impotenza che minaccia di travolgere chi voglia ricostruire le vicende tragiche e spesso incredibili che ruotano intorno a Cosa Nostra e ai tanti segreti di Stato, a trent'anni dalle Grandi Stragi. Capire in quale contesto e in quale prospettiva Falcone e Borsellino hanno agito, prolungare la gittata del loro sguardo fino al nostro presente, significa corrispondere alle intenzioni dei protagonisti, restituendogli quel ruolo attivo nel provocare i cambiamenti che hanno incarnato, dilatando così il loro tempo e il loro operato, anziché rinchiudersi nell'indignazione sterile dello stereotipo di un ricordo che sottintende rassegnazione. "Se dobbiamo combattere efficacemente la Mafia, dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia". Ogni volto, specchiandosi la mattina, deve lottare per decidere se a prevalere sono i tratti umani o quelli bestiali dell'assassino e del faccendiere di Corte, sul filo di un sottilissimo crinale. Prefazione di Sebastiano Ardita.