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«Patria, giovinezza, padre, Gesù: i temi della sua poesia prendono spunto da situazioni, sentimenti e avvenimenti che, a seconda della linea di incandescenza personale, scoprono una comune, caustica appartenenza. Una linea che impegna a commisurarsi col presente, con la realtà. Di qui le molte, addensate nodosità, le screpolature del discorso che si inseguono incessantemente. Una scrittura avvolgente e tesa che appunto si tende su un orizzonte di aspettazione, ma che si apre anche, sensibilmente, alle angosce, ai varchi che si aprono in questo diario lirico lasciato scorrere sui rischi di un'avventura dell'animo e della mente ma anche sul riconoscimento forse della impossibilità, o comunque della difficoltà di approdare a un quadro e ambito precisi. Da qui il carattere di necessaria vitalità ma anche il senso di fragilità e vulnerabilità di questa lirica, ovvero un concetto di poesia sentita come disponibilità piena a riproporsi sempre in causa con il mondo, un mondo che sembra sottrarsi e volersi chiudere in sé». (Dalla Prefazione di Tiziano Broggiato)