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«Si respirava una strana atmosfera quella sera, forse per l'afa dell'estate che infuocava l'aria rendendola pesante. Gaetano si muoveva con sicurezza nelle tenebre di quelle stradine, guidato dall'unico lampione all'angolo di Via Ciancio. Ci era abituato, conosceva passo passo ogni basola, non faceva più caso nemmeno ai venditori di sigarette di contrabbando, che sbucavano all'improvviso dietro ogni angolo. Però quella sera c'era qualcosa di strano, una specie di tensione sospesa, che non riusciva a spiegarsi ma che avvertiva sulla pelle, non si vedeva neanche una donnina sulla porta ad aspettare i clienti, il silenzio irreale era rotto soltanto da passi frettolosi, in lontananza».