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Ogni narrazione mette in relazione chi legge con mondi altri da sé, in un intreccio emozionale che lega personaggi e lettori attraverso un'empatica condivisione. Quando l'esperienza narrata è la malattia, la scrittura tende a creare uno spazio di riflessione, esprime consapevolezze o il tentativo di trovarle e può, financo, rappresentare una vera e propria terapia. Nelle autopatografie si fa spesso ricorso a metafore per narrare la malattia, per esprimere la conoscenza che ne è derivata dall'esperirla. In questo nostro tempo, in cui la malattia si è guadagnata la scena mondiale col ritorno delle pandemie, la narrazione su e intorno ad essa ha ritrovato nella metafora bellica la sua cifra. In questo volume, alle narrazioni sul dolore e le malattie contenute nei documenti storici, tanto spesso condizionati dalle retoriche del potere e della propaganda, si affiancano quelle letterarie, in cui la scrittura si fa testimonianza, partecipazione, denuncia. La Grande Guerra rappresenta un caso emblematico: un evento traumatico senza precedenti, narrato come malattia sociale, una prova di resilienza per l'essere umano, capace di cambiarne la visione del mondo, della società, della storia.