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È insopportabile la contraddizione tra l'incredibile, sofisticato e sempre più incalzante progresso tecnologico e l'immenso grido di dolore che si leva dall'umanità ferita. Per qualche motivo misterioso l'intelligenza umana, i cui frutti sono evidenti a chiunque, non sembra capace di ribaltare o contrastare efficacemente il disastro civile, economico e morale che attanaglia il mondo intero. Tale degrado è anche una denuncia impietosa del fallimento globale di tutte le religioni. L'idea di Dio si è fatta terribilmente vecchia. L'immagine di Dio supremo arbitro di tutto, onnipotente (col rischio di apparire capriccioso), non funziona più agli occhi smaliziati dell'uomo moderno. Dottrine, dogmi, riti, formule, frutto di mentalità arcaiche, rischiano oggi di cadere a pezzi e appaiono lontani dal sentire comune, anche se molti possono non rendersene conto. L'apporto del metodo storico-critico nella valutazione dei sacri testi a noi pervenuti è stato pure determinante nel ridisegnare una verità plausibile, ancorché incompleta, delle origini della tradizione cristiana. Inoltre, le acquisizioni scientifiche non negano affatto Dio, ma certamente influenzano il modo di intenderlo.